Impianto FV da 2,4kW. C’è chi la chiama Rivoluzione..

Oggi ringraziamo Damiano, che con il suo entusiasmo ha voluto condividere con noi la sua “rivoluzione” verso una vita più.. rinnovabile 🙂

Quanto costa una piccola rivoluzione verso le rinnovabili?

Solo poche settimane fa Enel veniva a casa per installare il contatore in uscita dal nuovo impianto fotovoltaico e per dare il via ufficiale alla produzione di energia elettrica. In quel giorno sono cambiate molte cose per me e la mia famiglia… ma andiamo con ordine.

Abbiamo valutato l’installazione di un impianto fotovoltaico per diversi motivi: sicuramente per risparmiare energia e denaro, fare un investimento, limitare i consumi di gas e gasolio in favore di energie rinnovabili, aumentare la sostenibilità delle scelte della nostra famiglia.

La situazione al 2018 era la seguente: famiglia di 2 persone più figlio piccolo, consumo di circa 1300 kWh annui, riscaldamento a pavimento per 120 mq circa con caldaia a condensazione, fornelli e forno a gas (sì, avete letto bene!), Dacia Sandero a gasolio come unica auto in famiglia e uno scooter elettrico del 2001 (sì, anche qui avete letto bene!).

Installare un impianto fotovoltaico significa innanzitutto mettere in gioco le proprie abitudini ed essere disposti ad adattarle per massimizzare l’autoconsumo e un utilizzo consapevole dell’energia.

Nei nostri progetti c’era il cambio dei fornelli, da quelli a gas al più pratico piano a induzione, ma anche il sogno di una mobilità 100% elettrica, non
solo per lo scooter ma anche per gli spostamenti quotidiani in auto, che fosse silenziosa ed economica, in una parola: rispettosa.

Cosa si vede da fuori

Oggi sono solo all’inizio di questa avventura: l’impianto ha cominciato a produrre energia rinnovabile e pulita dal sole, nello stesso giorno abbiamo smontato fornelli e montato il piano a induzione, pochi giorni dopo finalizzato l’acquisto di un’auto 100% elettrica (come seconda auto).

L’impianto Fotovoltaico

Ho progettato insieme a Diego de Il portale del Sole il mio impianto solare per 2.4 kWp (8 moduli fotovoltaici da 300W), un dimensionamento ben oltre il mio consumo annuo ma già nell’ottica di convertire parte del consumo di gas in elettrico.
Anche l’inverter ABB è sovradimensionato per gestire fino a 3.3 kW e tenermi aperta la possibilità di un futuro aumento del numero di pannelli.

La collocazione dell’inverter il giorno stesso dell’installazione

Il collegamento WIFI e la App dedicata mi consentono di monitorare la produzione giornaliera e avere tutto lo storico sul cloud offerto dalla casa costruttrice: molto comodo.

Consultazione via App della produzione in una giornata invernale con tempo sereno

Da segnalare che a seguito dell’installazione dell’impianto a inizio luglio, le
pratiche burocratiche si sono allungate fino ai primi di ottobre a causa di
malfunzionamenti sul sito di Enel Distribuzione e dei 60 giorni che si prendono per comunicarmi un preventivo di circa 100 euro, predefinito e
invariabile, relativo all’installazione del secondo contatore. Non posso pensare di essere stato solo sfortunato, sono sconfortato di aver perso i
mesi di maggior produzione, creando un danno a me e un ritardo al mio
fornitore, Il Portale del Sole. Ma la cosa più triste è che ancora oggi, nell’era della comunicazione e dell’informatica, la diffusione del fotovoltaico deve fare i conti anche con queste inefficienze.

Il piano a induzione

Il piano a induzione è stata una scelta molto meditata, anche se la scintilla
è scoccata in occasione di un casuale pernottamento in un appartamento
in affitto e che ne era dotato. Oltre alla maggiore efficienza, a suo favore gioca la sua grandissima praticità, la maggiore sicurezza e facilità di pulizia, quest’ultima non indifferente essendo io il cuoco di casa.
Per contro bisogna sapere che non tutte le padelle sono adatte per l’induzione, per cui abbiamo dovuto coscientemente valutare con una calamita quali avremmo potuto continuare ad utilizzare e quali no.

Quando un prodotto è comodo se ne accorgono tutti, ma proprio tutti…

Costo: 400 euro circa per un prodotto di taglia leggermente superiore alla
norma e di buona qualità (marca SMEG). Ormai lo usiamo da un mese e ne siamo completamente soddisfatti.

L’auto elettrica

L’auto è invece arrivata a sorpresa: dopo diverse valutazioni mi sono
convinto che era preferibile risparmiare da subito acquistando una seconda
auto piuttosto che attendere l’uscita sul mercato dell’auto elettrica ideale come unica auto in famiglia, che sicuramente avremmo pagato a caro prezzo. Immatricolata nel 2011 e acquistata a 8.000 euro (un ottimo prezzo), la Peugeot Ion non è certo un modello di lusso ma una utilitaria 4 posti agile e scattante. Meno accessibile da nuova, usata si trova tranquillamente attorno ai 10-12.000 euro, anche di pochi anni.

La Ion fuori dall’IKEA: posti vicini all’ingresso e ricarica gratuita, la rivoluzione ha i suoi confort

Qui il risparmio è un po’ più difficile da prevedere e calcolare perché i km in elettrico possono arrivare in parte da una ricarica durante la produzione fotovoltaica oppure dalla rete e si dovrebbe confrontare con il minor acquisto e consumo di gasolio. Allo scopo ho installato un contatore di energia che almeno mi darà un totale dei kWh destinati alla Ion.

Il precedente proprietario aveva calcolato un costo di circa 1 euro ogni 100 km senza impianto fotovoltaico: al momento non posso confermare questo importo, le prime indicazioni relative al periodo invernale indicano un costo di circa 3 euro ogni 100 km, contro ben 7 dell’auto a Gasolio, ma è possibile che nel periodo estivo la resa sia nettamente migliore.

Lo scooter elettrico

La scelta di un’auto elettrica è stata dettata anche da un’esperienza più che positiva con lo scooter elettrico, un Italvel Day del 2001. In 17 anni di onorata carriera, per due volte ho dovuto cambiare le batterie (circa 500 euro di spesa) ma in entrambi i casi lo scooter è incredibilmente tornato come nuovo. Anzi, più che nuovo visto che negli anni le batterie si sono ridotte di peso e di volume a parità di capacità.

Oggi copre il fabbisogno di pochi km fra casa e la stazione del treno,
percorso che richiede praticamente una sola carica completa a settimana.
Chissà se fra qualche anno, con la diffusione sempre maggiore delle auto
elettriche, si potranno sostituire anche le batterie della Ion con altre di
nuova generazione come accaduto per lo scooter, visto che i motori elettrici
per autotrazione praticamente non hanno degrado.

Costi Complessivi

Il costo complessivo di tutta l’operazione è stato di circa 14.500 euro (5.700 di impianto, 8.400 di auto tasse incluse, 400 di piano a induzione). E’ sorprendente pensare che con questa cifra, importante, ma sicuramente alla portata di molti, ogni famiglia potrebbe riconvertire a rinnovabili gran parte del proprio consumo energetico.

È altrettanto sorprendente pensare che solo l’impianto fotovoltaico si
ripagherà dopo circa 6 anni
(grazie agli incentivi statali del 50% in 10 anni e alla vendita dell’eccesso di produzione con lo scambio sul posto). Ho inoltre calcolato che potrebbe farci risparmiare circa 8.000 euro dopo 20 anni, anche se la vita utile dei pannelli supera anche i 25 anni. Difficile dire oggi se le previsioni saranno corrette, fra un paio d’anni potrò cominciare a tirare le somme. Ma se anche non lo fossero la cosa importante è la soddisfazione di aver fatto qualcosa di concreto per il futuro del nostro pianeta e di esempio per i nostri figli.

Il messaggio è semplice: si può fare!

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